Leggero calo nei volumi di vendita, mentre il valore cresce dello 0,7%
Il 2024 si è chiuso con un quadro ancora debole per le vendite al dettaglio, caratterizzato da un lieve rialzo dei prezzi e una contrazione nei volumi di acquisto. Secondo i dati preliminari dell’Istat, il valore delle vendite è aumentato dello 0,7% su base annua, mentre i volumi hanno registrato una flessione dello 0,4%. In calo sia i beni alimentari (-1%) sia quelli non alimentari (-0,1%). Una contrazione decisamente più contenuta rispetto al 2023, quando i volumi di vendita avevano subito un crollo del 3,7%.
GDO e canale online in crescita, soffrono gli altri formati
Analizzando le diverse forme di distribuzione, la grande distribuzione organizzata (GDO) e l’e-commerce hanno mostrato un incremento a valore, mentre gli altri canali hanno registrato un calo.
Nel dettaglio, il settore degli ipermercati ha segnato un aumento delle vendite del 2%, i supermercati dell’1,5%, mentre il comparto dei discount alimentari ha registrato la crescita più significativa, con un +3,1%.
Secondo l’analisi “Lo stato del largo consumo in Italia” di NielsenIQ, il fatturato totale della distribuzione nel 2024 ha raggiunto i 135,1 miliardi di euro, in aumento dell’1,8%. Il segmento grocery, che include prodotti alimentari e per la cura della casa e della persona, ha registrato una crescita dell’1,9% a valore e dell’1,5% a volume.
Segnali di ripresa, ma ancora incertezze sui consumi
Secondo Mariano Bella, direttore dell’ufficio studi di Confcommercio, il mese di dicembre ha evidenziato una lieve ripresa delle vendite (+0,6% a valore e +0,8% a volume), ma si tratta di un rimbalzo da interpretare con cautela dopo due mesi difficili. Guardando l’andamento dell’intero anno, il primo semestre del 2024 ha registrato un calo dell’1,2% rispetto al 2023, mentre nella seconda metà dell’anno i volumi sono risaliti dello 0,3%, segnalando un graduale riallineamento dei consumi al miglioramento del reddito reale. Tuttavia, alcuni comparti continuano a mostrare fragilità, in particolare il settore alimentare, l’abbigliamento, le calzature e l’arredamento. Inoltre, le piccole imprese continuano a soffrire una riduzione degli acquisti.
Federdistribuzione evidenzia come il 2024 si sia chiuso con consumi inferiori alle attese, soprattutto nell’ultima parte dell’anno, un periodo cruciale per le performance delle aziende del settore. La situazione attuale evidenzia la necessità di misure efficaci per rilanciare la domanda interna, rafforzare la fiducia dei consumatori e sostenere il reddito, in particolare per le fasce più vulnerabili. Nonostante alcuni segnali positivi all’inizio del 2025, il recupero appare ancora fragile e richiede interventi mirati per consolidare la ripresa.