Proporrei un esame di coscienza, una sorta di disamina degli stereotipi che più appiattiscono il mondo del retail. Ecco quelli che più frequentemente mi è capitato di sentire…..
“Il cliente è interessato solo al prezzo”: FALSO ! guarda il prezzo se non ha nient’altro con cui confrontarsi. Se le merci sono massificate, e tra un prodotto e l’altro non c’è nessuna differenziazione! Packaging e visual sono strumenti a disposizione di retailer e largo consumo per aprire una conversazione con il cliente.
“Impossibile stare senza volantini “: Ricordiamoci che ci sono volantini e volantini, se si tratta di una mera collezione di promozioni, con foto scadenti e senza alcunché che si susseguano di settimana in settimana, forse è meglio ripensarci: per il cliente le promozioni sono allettanti quando sono una sorpresa, e la carta non è detto che sia l’unico modo per comunicarglielo.
“Il grocery non interressa più, bisogna puntare sui freschi”: è vero, i freschi sono in grande spolvero, ma il loro successo è stato designato soprattutto da un ripensamento delle politiche di buying e di layout; provate a ripensare al grocery negli stessi termini, potrebbe portare a risultati stupefacenti.
“Io conosco il mio cliente”, che si alterna con il” Il mio cliente, sono diversi”: FALSO ! il cliente si rinnova continuamente, è sempre più informato e informatizzato. E se ancora non è un cliente, forse vale la pena di chiedersi perché.
“Il mio fatturato aumenta se metto dentro più merci possibili dentro il mio punto vendita”: e quindi via con le corsie in cui a mala pena passa il carrello, isole promozionali allestite dove c’e spazio, categorie di prodotto che si sovrappongono l’una sull’altra in virtù delle loro dimensioni e alcun senso commerciale. Siamo certi che questo aumenti le vendite? Che fidelizzi il cliente?