Il calo dei prezzi dei prodotti energetici, abbassa l’inflazione che, nel primo mese dell’anno segna un sensibile rallentamento.
L’ISTAT infatti ha calcolato che l’indice dei prezzi al consumo si sia attestato al +10% con un aumento di solo 0,1% del mese dello scorso anno.
Sempre a gennaio si attenua la corsa dei prezzi dei beni alimentari, del “carrello della spesa”, che scende dal +12,6% al +12% del mese precedente
Secondo Coldiretti, a spingere al ribasso l’inflazione è l’inversione dei prezzi delle verdure fresche (-0,9%) e la ridotta crescita della frutta, che cresce la metà del valore dell’inflazione stessa ( + 4,8%).
E’ però una soddisfazione limitata in quanto, la stessa Coldiretti, è preoccupata dei costi energetici per il riscaldamento delle serre, del carburante per i mezzi agricoli, dei fertilizzanti e degli imballaggi.
C’è anche da evidenziare che l’inflazione, non colpisce il territorio italiano tutto allo stesso modo ; il gennaio ha registrato il +11,7% sulle Isole, il + 10% per il Nord-Ovest, il 9,9% al Sud,il 9,7% per il Nord-Est e d un +9,6% al Centro.
L’inizio dell’anno comunque si apre con la conferma della crescita dei prodotti confezionati ( + 11,8%) e di quelli riservati agli animali domestici ( +18,2%). Pane, pasticceria e pasta ( +17,5% ), formaggi (+14,5%), carne (+9,6%), sono le aree merceologiche più attive mentre segnano ancora il passo pesce (-3,8%) ed i prodotti ortofrutticoli (-2,6%).
C’e ancora timore sull’andamento dei prossimi mesi ( guerra, nuovo governo,politiche economiche, scelte su futuro energetico) ma sembra che si intraveda una certa stabilità a fronte però, di scelte e decisioni coraggiose da dover prendere dai nostri governanti.